La UE valorizza il teleriscaldamento
La Commissione Europea ha concentrato l’attenzione sull’opportunità di incentivare le reti di teleriscaldamento, valutando favorevolmente lo sfruttamento dell’energia prodotta dagli impianti di termovalorizzazione.
I piani, relativi alle tematiche energetiche, sono stati resi noti in febbraio 2016 ; il documento della Commissione intitolato “Strategie UE per il riscaldamento ed il raffrescamento urbano” comprende misure mirate a ‘una climatizzazione urbana intelligente, efficiente e sostenibile’.
Secondo la Commissione, le infrastrutture industriali e gli impianti per la produzione di energia comportano una considerevole quantità di cascami di calore che, nella situazione attuale, risultano scarsamente o per nulla utilizzati.
Sono già oggi presenti in Europa modelli per l’utilizzo di questa produzione marginale in forma di teleriscaldamento e/o teleraffrescamento.
A Goteborg, in Svezia, più del 90% degli edifici sono riscaldati da una rete che convoglia il calore prodotto da diverse strutture industriali e dagli impianti di termovalorizzazione alle utenze residenziali e non.
A Vienna, in Austria, il calore residuo del termovalorizzatore locale viene usato durante i mesi invernali per il teleriscaldamento e durante i mesi estivi per il teleraffrescamento.
‘Le autorità locali e nazionali hanno un ruolo chiave nel promuovere l’ utilizzo tecnologico dei cascami di calore’, segnala il dossier, come pure ‘nel creare gli opportuni regolamenti per sostenere lo sviluppo delle infrastrutture necessarie per l’utilizzo di quel potenziale’ (fonte: EUWID).